IL VALORE TERAPEUTICO DELLA GIOIA
01/06/2013CE QUE NOUS NE DEVRIONS JAMAIS PERDRE
01/10/2013Introduzione
Ricordo che quando ero bambino ascoltavo i miei genitori dire agli altri spesso questa frase: “La speranza è l’ultima a morire”. Ho imparato questo motto e mentre crescevo la ripetevo molte volte, soprattutto quando mi trovavo in situazioni difficili.
La situazione diventava più complessa quando i problemi non sembravano risolversi. Un giorno ho trovato un articolo sulla mancanza di speranza, era molto interessante e parlava di uno sperimento fatto con i topi. Questi ultimi venivano fatti mettere in un contenitore d’acqua dal quale cercavano disperatamente di uscire ma senza nessun successo. Lo scienziato interveniva nel momento che sembrava più disperato e li aiutava introducendo un bastone di legno che serviva loro come appoggio e li permetteva di rilassarsi. Quando l’operazione veniva ripetuta successivamente gli stessi topi avevano una reazione diversa, apparivano più calmi e con un livello minimo di stress dato che attendevano il loro bastone della salvezza; avevano una speranza. Erano solo quattro tentativi mancati che di nuovo i topolini smettevano nel loro intento e si abbandonavano di nuovo allo scoraggiamento e alla disperazione.
La stessa cosa succede anche con le persone, dopo diversi tentativi di superare un problema o una situazione angosciosa che sfugge dal proprio controllo, se non si ottiene il risultato atteso cadono nello scoraggiamento, l’abbandono, l’apatia, lo stress, il panico, il fallimento ed infine la disperazione. Le persone suicide sono spesso persone che hanno perso la speranza dopo diversi tentativi di trovare una via d’uscita.
La vera speranza
E’ necessario definire cosa significa speranza. Dal punto di vista popolare si crede che avere speranza significhi avere fiducia nel riuscire ad ottenere ciò che si desidera, oppure esercitare la capacità di pensare in positivo, non dare retta ai sentimenti negativi ma essere convinti che tutto avrá una soluzione, e ad un certo punto possa avvenire un colpo di fortuna a nostro favore. Questa speranza fa in modo che aumenti la nostra resistenza allo sforzo e la nostra sopportazione della sofferenza. E´un tipo di speranza che possono esercitare gli atei e persino le persone perverse. Una persona che ha commesso un delitto grave per molto tempo puó avere la speranza di non essere beccato dalla polizia; un giovane puó avere la speranza di superare un esame senza aver studiato. Un incredulo puó sperare di guarire da una grave malattia.
Da un punto di vista umano e sociale l’augurio di non disperare é senz’altro positivo per la razza umana, ma cosa succede quando le aspettative non si avverano? Il figlio non si salva, la malattia non guarisce, il padre non ritorna a casa, la crisi finanziaria non si risolve… Allo stesso modo che quei topi, dopo una lunga attesa le persone si piegano sotto il peso della disperazione.
E’ proprio a questo punto, che subentra un altro tipo di speranza; la speranza che si fonda su Qualcuno e non su qualcosa. La speranza in Dio e nelle sue promesse. La speranza cristiana è quindi, la capacitá di accettare i disegnii di Dio e di attendere che nel compiersi la sua volontá riceveremo di sicuro ció che che è meglio per noi, anche se non è esattamente ció che desideravamo. ¨Or sappiamo che per coloro che amano Dio, tutte le cose cooperano per il bene, cioè, per coloro che sono chiamati secondo il suo proposito¨ (Rom 8:28). Questo versetto è fondamentale per poter accettare la provvidenza di Dio nella vita dei credenti.
Se crediamo che Dio è nostro Padre, colui che ha dato suo Figlio Gesù Cristo, il dono piú prezioso del cielo, con lo scopo di redimere l’umanitá; se accettiamo il fatto che il Signore non fará nulla che ci faccia del male, faremo nostra la sicurezza che anche se nel mondo avremo afflizioni, vinceremo per la grazia di Cristo. ¨Nel mondo avrete afflizioni, ma confidate, io ho vinto il mondo¨(Gv 16:33).
Il fatto stesso che il nostro Signore abbia vinto il maligno ci dá la certezza della sua potente grazia che è a nostra disposizione perche possiamo vincere in ogni situazione.
La vittoria quindi, non è sempre d’accordo con i parametri umani. Una persona che finisce in prigione, se si mette nelle mani di Dio, se chiede perdono per i propri errori e cerca di redimersi facendo del bene dove si trova, è giá vincente. Apparentemente è fallito, ma è un vincitore. Vincere non equivale ad avere sempre ció che si desidera, ma accettare la volontá di Dio senza lamentarsi e senza disperare, imparando la lezione che Dio ha racchiuso in quella circostanza.
Un cambiamento interno
Non avremo sempre la situaizone che cerchiamo, la maggior parte delle volte vivremo esperienze che metteranno a dura prova la nostra fede. Non è saggio a questo punto credere che per essere felici ogni cosa debba riuscire come a noi piacerebbe. Le cose non sono mai andate cosí. Nessuno puó governare i fatti in modo da farli andare come a lui piacerebbe; esistono sempre situaizoni speciali, che arrivano senza preavviso e che ci collocano tra l’incudine ed il maltello.
Pensiamo soltanto a Gesú, il Figlio di Dio. Come è andata la sua nascita? E´stata abbastanza complessa per i suoi genitori. E´nato in una famiglia benestante? No, era molto umile. E´cresciuto in una cittá piacevole e all’avanguardia? Neanche per sogno! Nazaret era il peggiore dei posti. E´stato appoggiato durante il suo ministero? No, é stato considerato un bugiardo, un ribelle e un proselitista. Il suo gruppo intimo di dodici amici l’hanno sempre sostenuto e accompagnato? No, uno l’ha persino negato, un altro l’ha consegnato ai suoi carnefici e quasi tutti gli altri sono semplicemente fuggiti mentre lo imprigionavano. Infine, l’hanno ricevuto con gioia coloro ai quali era venuto a salvare? No, ma l’hanno messo in croce.
Allora perchè il nostro amato Salvatore non si abbattè sotto il terribile peso delle proprie afflizioni? Esistono diverse risposte, una di esse è perche voleva lasciare esempio a te e a me, in modo che quando attraverseremo le acque turbolente della prova non perderemo la speranza. Possiamo guardarlo e dire:” Signore, tu non ti sei scoraggiato nonostante tutto quello che hai subito, ti prego di darmi il tuo Santo Spirito perche anch’io possa essere sostenuto in mezzo a questo terribile fuoco che vuole consumarmi. Aiutami ad avere la speranza che tu farai la cosa migliore per me”.
Un’ altra risposta del perchè Gesú non si abbattè, è perche si aggrappó alla mano del Padre e confidó nelle sue promesse. Esercitó la speranza. Il versetto che segue ci mostra chiaramente l’atteggiamento del Maestro: ¨Il Signore è buono con coloro che sperano in lui, con l’anima che lo cerca. Buona cosa è attendere in silenzio la salvezza dell’Eterno (Lamentazioni 3:25,26).
Come dicevo, la vita non sempre ci sorride, la maggior parte delle volte ci guarda con rabbia perchè viviamo in un mondo dove regna sovrano Satana che anche se è stato condannato a morte, ha ancora libertá di vivere per un pó di tempo finchè venga eseguita la sentenza. Arriverá un giorno in cui il suo regno terminerá, perche Dio lo distruggerá del tutto; finchè questo non accadrá ci troviamo in un campo minato, pieno di peccato, di tentazioni e situazioni cattive.
Cosa possiamo fare allora? Dobbiamo avere speranza. Ripeterci una e mille volte che ¨la prova non sará superiore alle forze che ci vengono date per sopportarla¨ “Andiamo avanti con il nostro lavoro ovunque ci troviamo, sapendo che qualsiasi cosa avverrá, egli ci dará una forza proporzionale alla prova” (Guida a Gesu, 127).
Dovremmo ripeterci – in mezzo al forno dell’afflizione – le parole che Cristo rivolese a Pietro: ¨Quello che io faccio, tu non lo capisci ora; ma lo capirai dopo¨ (Giovanni 13:7). Se non possiamo cambiare ció che stiamo vivendo, possiamo sicuramente cambiare noi stessi. Lasciamo ogni cosa nelle mani del nostro Padre, sapendo che Egli avrá cura di noi, l’ha promesso ed egli non mente.Forse sembra complicato accettare ció che ci succede, ma possiamo farlo con la grazia di Cristo. Lasciamo ogni cosa, ogni cosa, ogni cosa nelle sue mani. Anche quelle che umanamente non possiamo comprendere ma che comprenderemo nell’eternitá perchè Dio ce le spiegherá e allora capiremo che c’era uno scopo meraviglioso.
Poco tempo fa ero vicino ad una coppia che ha perso la loro figlia adolescente. Nonostante fossero passati diversi anni dall’accaduto ho notato come nell’affrontare il discorso le lacrime bagnavano i loro occhi. Dopo diversi anni di tentativi rincorrendo gli specialisti nella speranza di trovare la guarigione, non hanno ottenuto nessun risultato. Rimaneva soltanto una speranza, quella di raggiungere uno specialista che si trovava in un paese molto lontano. Parlando al telefono con lui si riaccese la speranza e cosí decisero di partire per il lungo viaggio. Alla fine la bambina purtroppo è deceduta ugualmente. Cosa possiamo dire? Seduti nella sala della nostra casa, lo sguardo di questi genitori era pieno di un’acuta tristezza. Cosa potevo fare per aiutarli? Il primo tipo di speranza era fallito, rimaneva solo la possibilitá di esercitare la speranza cristiana, agrappandosi alla mano del nostro Signor Gesù Cristo. Li ho incoraggiati a confidare pienamente in lui, a credere alla sua Parola: ¨E sappiamo che per coloro che amano Dio, tutte le cose cooperano al bene¨ (Ro. 8:28).
In questo preciso momento, mentre scrivo questo articolo è da pochi minuti che sono appena rientrato dopo aver realizzato il funerale di una neonata figlia dei nostri fratelli di chiesa. Ha vissuto soltanto tre ore e d è morta subito dopo. I genitori si sono aggrappati alla speranza che il Signore gliela ridará sana e glorificata nella mattina della risurrezione. Si sono ancorati alla Rocca eterna della salvezza e questo li conforta e li aiuta a superare la loro prova anche se non è semplice. ¨Egli da forza allo stanco, e moltiplica le forze a chi non ne ha… Coloro che sperano nell’Eterno avranno nuove forze; alzeranno ali come le aquile; correranno e non si affaticheranno, cammineranno e non si stancheranno ( Is 40: 29, 31).
Durante l’ultimo viaggio che ho realizzato in Sudamerica ho incontrato molti casi di persone che stanno soffrendo. Uno fra tutto attiró la mia attenzione. Una giovane che voleva a tutti i costi parlarmi. Aveva perso suo figlio, dopo sua madre e infine suo marito. Il tutto in un periodo di tempo molto breve. Piangeva sconsolata e si chiedeva milioni di volte ¨perchè¨. Le ho parlato di non disperare di cercare consolazione nelle promesse di Dio; di andare avanti sapendo che ogni cosa vissuta ha un proposito perfetto, anche quando non lo capiamo. Abbiamo pregato insieme e ci siamo salutati. Non so che fine avrá fatto questa cara anima ma sono sicuro che lei si è aggrappata alla speranza cristiana, che stará andando avanti nella lotta nonostante i colpi che le ha dato la vita.
Ti ha trattato male la vita? Stai ricevendo ora qualche duro colpo? Ti sta bruciando proprio ora la fiamma dell’afflizione? Non disperare. Ti incoraggio ad aggrapparti alla mano del Signor Gesù Cristo e ad esercitare la speranza nelle promesse che si trovano nella Parola di Dio. Vedrai come tutto sará reso piú semplice. Questo è il mio desiderio e la mia preghiera per te. Amen.
Pastore José V. Giner
Gennaio 2013