E’ TUTTA UN’ALTRA VITA

Intorno ai quattordici anni iniziai a sentire il bisogno di credere in qualcosa di forte e concreto. Avevo perso mio nonno al quale ero molto legata e durante la notte, prima di addormentarmi, mi rivolgevo a lui nelle mie preghiere, gli chiedevo di indicarmi la strada, ma ovviamente non ricevevo alcuna risposta. Gli anni passavano, e mio nonno non rispondeva, grazie a Dio. O meglio avrebbe potuto rispondermi il padre della menzogna, ma Dio lo ha impedito.

Un giorno incontrai una ragazza che frequentava una comunità cattolica e mi invitò ad uno dei loro incontri serali. Andai molto volentieri spinta anche dalla curiosità, mi mancava qualcosa, cercavo uno spazio tutto per me. Ricordo quell’incontro dove vi erano tante famiglie, in fondo alla stanza c’era una lavagna sulla quale un signore aveva disegnato con un gessetto un piccolo sentiero e alla fine aveva scritto “Ur Dei Caldei”. Come avrete ben capito stavano analizzando il viaggio di Abramo con tutta la sua numerosa famiglia. Per me era arabo puro, mai sentito parlare di Abramo né tantomeno di Bibbia.

Non conservo altri ricordi. In seguito conobbi un pioniere della chiesa Avventista della Riforma che viveva nella mia stessa città. Mi recai da lui e iniziai a fargli delle domande. Le sue spiegazioni erano diverse dalla comunità cattolica. Così, sempre per il desiderio di chiarezza, mi rivolsi alla ragazza che mi aveva invitata in comunità, ma lei mi rispose che sarebbe stato meglio per me non andare in giro a chiedere spiegazione e accettare soltanto le loro.

Wow!! Niente di peggio per un’adolescente, che proibirle di essere curiosa. Da lì mi fermai e non li frequentai più. Intorno ai sedici anni, iniziai a studiare la Bibbia a casa di questa coppia di anziani della chiesa Avventista della Riforma, una piccola cucina con un piccolo tavolo invaso di libri rivestiti di carta da parati e usurati dal tempo, la moglie lavorava a maglia e il marito rimaneva per ore e ore a studiare la Bibbia in sua compagnia. Quasi ogni giorno sentivo il desiderio di andare da loro. Entravo e mi accoglievano come se fossi stata una principessa, mi offrivano dolcetti fatti in casa e subito ci immergevamo tra le meravigliose pagine della Bibbia. Il signore anziano, leggeva e io ascoltavo a bocca aperta, si sentiva solo il nostro respiro. Andavo via di lì rinata, correvo per strada per non tardare troppo e una pace mi attraversava l’anima, di corsa dai miei genitori ai quali non dicevo mai nulla perché sapevo che avrei avuto sicuramente problemi.

Così gli anni passano e io mi convinco della bellezza del Vangelo, estraneo fino ad allora, occupa la mia mente, inizio a vedere la mia semplice vita con altri occhi. Beh la crescita è molto lenta, si alterna a periodi di stallo, ma la piccola fiammella, grazie a Dio non si spegne. Cresco, mi sposo, emigro dal paese di origine e vado avanti conducendo una vita normale ma senza scelte definitive. La fiammella è lì che scalda il mio cuore, ma non divampa. Ad un certo punto conosco alcuni fratelli di chiesa, non parlano specifi­catamente di religione, li osservo, vivono una fede che io non conoscevo, conducono una vita piena di coerenze, il loro esempio, la loro allegria, desta la mia curiosità e inizio a farmi qualche domanda. Parlano sempre di Gesù, chi è questo Gesù? Mi domandavo. Ai tempi mi avevano parlato solo di Bibbia e di Dio ma non ricordo bene altro, non è un’accusa amici, probabilmente non avevo memorizzato bene. Gesù è vivo nella quotidianità dei miei nuovi amici, sembra vivere con loro, a volte mi chiedevo se erano esagerati o fanatici, ma la risposta era sempre la stessa: Gesù che meraviglia! Inizio a comprendere che il famigerato nonno non avrebbe mai potuto risolvere i quesiti della mia vita, i dubbi, le perplessità, le angosce, la tristezza. Gesù invece aveva sempre una risposta. E anche se non rispondeva il suo silenzio mi consolava. Decido di seguire anch’io come i miei amici e vado avanti. Anche lì alterno momenti di stallo e mi rendo conto che la crescita è lenta. Ero io che avevo deciso che quello che sapevo mi bastava. Non era vero, ero ferma. Passano gli anni e anche mio marito, che era nato e cresciuto nella Riforma, dopo una lunga pausa adolescenziale, decide di rifrequentare la chiesa insieme a me. Lui inizia un intenso e meticoloso periodo di studi grazie all’arrivo nella nostra casa di un pastore. Studiamo insieme e mi rendo conto ancora che so poco e niente, gli studi procedono con gioia e la mia gratitudine verso il nostro Signore aumenta.

Tocco con mano la grazia che ha verso gli uomini, mi commuove il fatto che si sia rivelato a noi miseri mortali, che desideri il nostro coinvolgimento nella diffusione della sua Parola. Tutto assume un altro aspetto. Mi chiedo:” Chi sono io perché Gesù mi rivolga le sue attenzioni? Comprendo il valore che ogni essere umano ha per Dio. Tutte queste riflessioni commuovono la mia anima. Vedo il privilegio di vivere come un futuro cittadino del cielo, il privilegio di scegliere Dio come mio consigliere e che fa di tutto per evitare che io sbagli. I suoi consigli sono preziosi. Non immaginate quanto mi sarebbe piaciuto nascere e crescere in una famiglia veramente cristiana. Quanta benedizione c’è quando i tuoi genitori fanno di tutto per educarti nella fede.

Qui riprendo il titolo: E’ tutta un’altra vita!!! Bellissimo amici! Per concludere vi dico che le nostre strade si congiungono io e mio marito camminiamo sullo stesso sentiero. Parliamo di Gesù, del suo amore, della sua misericordia, della sua giustizia, la quotidianità non ci spaventa più, i problemi sembrano ridimensionati, il tono cambia, i consigli convergono tutti alla parola di Dio. Il culto insieme, scoprire la bellezza contenuta nelle pagine della Bibbia, condividere versetti, osservazioni.

Tutto ha un altro colore e sapore. Io non lo sapevo!!!!! La vita è questa, il mondo è questo, problemi, discussioni, disagi, offese, litigi e tante altre cose, non basterebbero le pagine di un grosso libro per elencarli. Ma con Cristo è tutta un’altra cosa. Scegliere di seguirlo ti cambia la vita. Non solo quella personale, quella di coppia, quella lavorativa. Esci, incontri la gente, ti capita di scambiare qualche parola, un sorriso, magari ti infastidisce qualcosa, siamo umani, ma il sapore è diverso. Dio ti consola, ti dà una marcia in più, percepisci ogni giorno la sua misericordia, la sua giustizia, nei momenti bui vedrai sempre una piccola ed intensa luce che ti dice di non smarrirti. Prova a vivere con Cristo se ancora non lo hai fatto. E’ tutta un’altra vita. “Farò camminare i ciechi per una via che ignorano, li menerò per sentieri che non conoscono; muterò dinanzi a loro le tenebre in luce, renderò piani i luoghi scabri. Son queste le cose ch’io faró, e no li abbandonerò” (Isaia 42:16).

Tiziana Agozzino