Class aptent taciti sociosqu
28/03/2018LA PLUS GRANDE BÉNÉDICTION
01/04/2018Un dono straordinario
Se c’è qualcosa per quale dovremmo ringraziare Dio ogni giorno in modo speciale, a parte dell’opera di redenzione di Gesù, è per il dono della famiglia. È un regalo straordinario di Dio all’umanità. I matrimoni costituiscono le famiglie e il matrimonio ha la sua origine nell’Eden. E’ un’istituzione sacra creata dal Signore per benedire gli esseri umani. Nel paradiso ebbero origine il sabato, settimo giorno della settimana, come giorno di riposo; il matrimonio, come unione tra un uomo e una donna con l’obiettivo di essere complementari, aiutarsi, amarsi, proclamare il nome del Creatore e procreare.
Ogni volta che nascevano figli, questi a loro volta dovevano formare nuove famiglie e mettere al mondo nuovi figli e così via, fino a riempire la terra con famiglie che amassero e glorificassero Dio (Genesi 1:28). Tuttavia il peccato impedì che questo piano venisse realizzato in maniera completa e perfetta. Ciò nonostante coloro che rimasero fedeli a Dio continuarono custodendo l’eredità del sabato e del matrimonio. Satana ha fatto il possibile (e continua a farlo oggi) per distruggere queste due istituzioni divine, cambiando la solennità del sabato alla domenica e introducendo l’adulterio, la fornicazione e il divorzio.
Un obiettivo da portare a termine
Anche così i fedeli del tempo della fine hanno l’obiettivo di innalzare la legge di Dio e rivendicarla in un mondo in ribellione (Apocalisse 14.12). E’ una nostra missione dare a queste istituzioni divine l’importanza dovuta e proteggerle dall’opera distruttiva del nemico. La penna inspirata ci dice: “Nel tempo della fine, deve essere restaurata tutta l’istituzione divina” (Profeti e re, pag. 501). Mentre le chiese popolari osservano un falso giorno di riposo e ammettono il divorzio e le seconde nozze, il popolo di Dio ha il sacro dovere di aiutare i propri membri a rispettare e obbedire al quarto comandamento della legge, insieme al resto e a contrarre matrimoni secondo la volontà di Dio promuovendo l’unità dei coniugi invece di risposarli. Il matrimonio è per tutta la vita e dura fino a quando la morte separa i coniugi (2 Corinzi 7:39). Dio detesta il divorzio (Malachia 2:16). Non è il suo piano che la gente si sposi e dopo aver fatto un patto previo solenne promesse, finisca con il separarsi.
Il matrimonio per tutta la vita ha un motivo che non dobbiamo dimenticare: i figli che nascono dalla coppia devono essere protetti nell’ambiente familiare. Una separazione dei genitori produce cedimenti psicologici nei figli, difficili da riparare e anche nei genitori, suoceri e il resto dei familiari. Non è facile per i separati, lo capiamo e ce ne occupiamo, ma è per questo che la chiesa deve dare al matrimonio il posto che le spetta e insegnare ai membri a contrarre matrimoni nel timore di Dio, secondo i suoi parametri, secondo la sua volontà, perché diversamente potrà finire con una separazione, danneggiando la famiglia, la società e la chiesa. “La società è composta da famiglie, chi le guida influirà sulla sua essenza. E’ dal cuore che scaturiscono le sorgenti della vita”, e il cuore della società, della chiesa e della nazione è la famiglia (La famiglia cristiana, pag. 8).
Il diavolo si sforza ad unire persone che in breve tempo non si sopporteranno e non sapranno vivere più in armonia: “Egli (Satana) è attivamente occupato nell’influenzare coloro che sono totalmente incompatibili l’uno con l’altro affinché uniscano i loro interessi. Gioisce in quest’opera, perché con essa può produrre più miseria e disperazione alla famiglia umana…” (Lettera a giovani innamorati, 29). (Testimonianze per la chiesa, 248). Il problema è che la gente non consulta Dio quando sta per formare una famiglia, ma consulta i sentimenti e le emozioni. Puntano al fisico, più che alle qualità spirituali. Però il fisico passa, il romanticismo e l’innamoramento pure e se non si è coltivato l’amore di Dio nel cuore, se non si comprende ciò che significa il matrimonio cristiano, allora si arriverà al fallimento.
Come chiesa abbiamo una grande responsabilità di fronte ai nostri membri che a loro volta sono membri di famiglie. La chiesa è composta da famiglie e queste sono quelle che daranno un tono spirituale durante le riunione e le attività della congregazione. Se la famiglia è unita in Cristo, tanto i figli come i genitori saranno una benedizione per tutti, diversamente quanta sofferenza dovrà sopportare la chiesa!
E’ chiaro che la chiesa non è responsabile per il fatto che una famiglia sia disfunzionale, però possiamo fare di più da parte nostra per prevenire queste situazioni, perché è meglio prevenire che intervenire dopo quando il problema esiste già. E’ la stessa cosa nell’ambito della salute, meglio prevenire che curare. Quando appare già il malanno non sarà così facile.
Un tesoro da custodire
Ogni membro di chiesa deve comprendere quanto solenne e sacro sia fondare una famiglia unita nel Signore. I risvolti sono meravigliosi, straordinari, ma diversamente si produrrà un dolore indicibile e non soltanto per coniugi ma anche per altre persone.
La casa deve essere un piccolo pezzo di cielo in terra, dove si coltiva l’amore, la fiducia, il rispetto, la cortesia, la tolleranza, la simpatia, la pazienza. Una famiglia unita è l’evidenza più chiara che lo Spirito di Dio dimora in ogni cuore. La miglior opera missionaria che la chiesa può fare è quella di presentare al mondo famiglie unite, armoniose, spirituali, che riproducano il messaggio di Gesù in mezzo a loro. La nostra felicità presente e futura dipende in gran parte dal tipo di famiglia che abbiamo. La relazione tra i coniugi è quella che darà il tono e il colore al resto dei componenti che arriveranno dopo. Se c’è armonia tra il padre e la madre, i figli berranno di quest’acqua che li gratificherà e li sazierà. Però se i genitori discutano continuamente e vivono in ostilità, i figli riprodurranno questo tipo di ambiente quando creeranno le proprie famiglie.
Dobbiamo ringraziare profondamente Dio per la nostra famiglia. A volte non è perfetta in tutti gli aspetti, tuttavia siamo chiamati a crescere in santità, a sforzarci affinché l’amore espresso tra i coniugi sia genuino e alimentato da Dio. Da ciò deriva l’importanza di avere vita devozionale i coniugi insieme e anche a livello personale. La coppia che non prega insieme, che non loda il Signore nella propria abitazione, non può sperare di avere una famiglia unita. La prima opera che si deve fare è quella di convertirsi al Signore. La conversione personale ripara molte crepe familiari. La spiegazione del perché tante famiglie soffrono è perché non cercano Dio ne lo amano come dovrebbero. Si convertano i coniugi e vedranno miracoli nella loro casa.
La famiglia è un tesoro di incalcolabile valore, perché è un simbolo della famiglia del cielo. “I genitori e i figli devono soffermarsi ogni giorno su questo pensiero e comportarsi gli uni verso gli altri come membri della famiglia di Dio. La qualità della loro vita dovrà essere tale da offrire al mondo un’immagine di ciò che possono diventare le famiglie amano Dio e osservano i suoi comandamenti. Il Cristo ne sarà glorificato; la sua pace, la sua grazia e il suo amore penetreranno nel nucleo familiare come un profumo prezioso” (La famiglia cristiana, pag.9).
A volte non diamo valore come dovremmo a ciò che abbiamo e quando lo perdiamo ci rendiamo conto di aver trascurato il nostro tesoro. Questo vale per molti ambiti della nostra vita: salute, genitori, amici, coniuge, figli, etc.
Molti non si occupano bene della propria salute, trasgrediscono costantemente le leggi naturali e il risultato è la malattia. Se si fosse apprezzato questo dono prezioso, rispettato le leggi che disciplinano la salute, probabilmente non si starebbe subendo questa infermità. A volte i figli trattano male i propri genitori, non se ne prendono cura, non tengono in considerazione le loro effettive necessità e un giorno moriranno. Dopo i figli sprofondano nella tristezza e depressione perché non hanno assolto ai loro doveri e ormai non si può fare marcia indietro perché i genitori sono andati via per sempre. Possiamo avere un buon amico, tuttavia non curare questa relazione e sgretolare l’amicizia con il nostro egoismo. Si ammazzano così relazioni che avrebbero potuto essere una grande benedizione.
La stessa cosa avviene con il coniuge. Un giorno gli promettiamo solennemente di amarlo e rispettarlo nella salute e nella malattia, nella prosperità e nell’avversità, nella ricchezza e nella povertà, ma quando arrivano i momenti di prova molti dimenticano le loro promesse e gettano in mare una relazione matrimoniale da anni invece di portare ai piedi di Cristo le divergenze e pregare affinché il Signore guarisca tutte le ferite. Diciamo molte volte che “tutto possiamo in Cristo che ci fortifica” (Filippesi 4:13), tuttavia alla resa dei conti non pensiamo che questo si applichi alla nostra vita personale o familiare. La preghiera di fede apre i depositi del cielo dove sono nascosti i grandi tesori di Dio. Le benedizioni non sono il risultato di un’opera sporadica, di un momento di emozione o di preghiera. Sono il frutto di una vita di consacrazione, di continuità nel messaggio, di amore per la verità. Non si dovrebbe buttare nella spazzatura la famiglia perché ormai non c’è più amore tra i coniugi. Esistono alcune situazioni complessissime, tuttavia prima di lamentarsi per aver perso il dono prezioso di una famiglia unita, cercheremo in preghiera Colui che sa tutto e può tutto. Non ci sono situazioni pur difficili che siano per le quali il Signore non abbia qualcosa di buono da darci: “…..” (Geremia 33.3). Qualcuno disse che con Dio non esistono casi disperati, se non soltanto persone che si disperano davanti determinate situazioni o uomini e donne che perdono la speranza.
Ricordo il caso di una signora che si mise in contatto con la chiesa e si interessò al messaggio. Era divorziata da alcuni anni e in una delle conversazioni che avemmo mi disse che se ci avesse pensato meglio non si sarebbe separata da suo marito e questo stesso lo avevo già sentito dire ad altre persone con le stesse circostanze.
Per riflettere
Prendiamo la decisione di dare più valore al tesoro prezioso della famiglia. E’ un regalo unico di Dio. Ringraziamolo di più per questo. Ci ha fatti creditori di una meravigliosa eredità, che a loro volta i nostri figli potranno perpetuare quando fonderanno le proprie famiglie. Cerchiamo di convertirci ogni giorno a Dio affinché anche la nostra famiglia rimanga impregnata dalla nostra consacrazione.
L’utilità di un padre e di una madre, a livello professionale, sociale, etc., dipende in gran parte da quello che è la loro relazione. Una moglie può fare molto per migliorare un uomo e anche per distruggerlo e allo stesso modo un uomo può rovinare la vita di sua moglie e far sì che sia una benedizione. Entrambi possono tramandare ai loro figli la migliore eredità che è un carattere simmetrico a quello di Cristo e questo dipende dall’esempio che vedono. Impariamo a costruire insieme matrimoni uniti che formano famiglie unite e chiese più armoniose ed effettive. Questo sarà possibile soltanto se si seguono le indicazioni lasciate da Dio nella sua Parola: ”La prima opera che si deve fare in una famiglia cristiana è assicurarsi che lo Spirito di Cristo dimori li, e che ogni membro della famiglia prenda la sua croce e segua Gesù ovunque egli lo conduca (La famiglia cristiana , pag. 15 versione spagnola). Che il Signore benedica ogni lettore di questa conferenza della settimana della famiglia. Questo è il mio desiderio e la mia preghiera. Amen.
Pastore José V. Giner