La Vecchiaia

Miei cari fratelli e sorelle:

Oggi mediteremo il testo di 2 Corinzi 4:16: “Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno.”

Perché parlare di vecchiaia?

Forse ti starai chiedendo perché parlare del tema della vecchiaia ai giovani. In che senso un giovane può essere interessato a conoscere l’invecchiamento, quando è pieno di vitalità e di giovinezza? È proprio necessario perché ogni giovane un giorno diventerà vecchio ed è molto saggio e prudente sapere in cosa consiste la vecchiaia e come va affrontata affinché non diventi traumatica.

L’apostolo Paolo riconosce che il corpo si consume, tutti perdiamo vitalità, freschezza, bellezza. L’esterno si deforma poco a poco finché la bella giovinezza scompare. Che pensiero solenne! Non importa quanto cerchiamo di fare per fermare gli effetti dell’invecchiamento cellulare, la vita continuerà il suo corso inesorabile e quando meno ce ne rendiamo conto ci guarderemo allo specchio e vedremo un uomo o una donna con rughe, capelli bianchi, palpebre cadenti e un sguardo opaco. Alcuni avranno perso i capelli, altri i denti, la loro pelle non sarà più liscia e morbida e il loro polso non sarà fermo. Per altri dovranno sopportare dolori fisici e avranno difficoltà che ridurranno la loro mobilità. Non tutti i casi sono uguali, ma alla fine ogni persona anziana sperimenta il peso degli anni e lo scompiglio che provocano sul proprio corpo e sulla propria mente.

Salomone, osservando questo fatto drammatico, consiglia a ogni giovane: «Ricòrdati del tuo creatorenei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni tristi e giungano gli anni di cui dovrai dire:«Non ci provo alcun gusto»“. (Ecclesiaste 12:1).

Molti non sopportano l’idea di invecchiare e cercano un modo per non lasciare andare la propria giovinezza. Spendono molti soldi in interventi di chirurgia estetica, prodotti di bellezza e integratori alimentari. Adottano pratiche salutari per mantenersi in forma, ecc. Alcune di queste cose sono necessarie, ma altre no, perché non importa quanto proviamo ad allungare la pelle con la chirurgia, alla fine non ci sarà più pelle da allungare. Una persona che ha settant’anni, non importa quanti interventi chirurgici faccia, non sembrerà un trentenne. Il tempo non perdona nessuno ed è vero che da parte nostra si può fare molto per evitare un invecchiamento precoce, ma è anche vero che dobbiamo prepararci in gioventù per affrontare un giorno il momento tanto indesiderato della vecchiaia con una mentalità atteggiamento appropriato e positivo.

Legge della vita

L’invecchiamento è una legge della vita e il risultato della nostra natura peccaminosa. Se Adamo ed Eva non avessero peccato, sarebbero stati eternamente giovani e lo sarebbero anche i loro discendenti. Ma infrangendo la legge di Dio, un giorno dovremo morire tutti. La cosa peggiore è quando la morte arriva durante l’infanzia o la giovinezza e non per via naturale. A nessuno piace morire, anche se la persona è vecchia. L’invecchiamento fa parte del processo della vita e ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione se vogliamo che questa fase della nostra esistenza non sia traumatizzante e non accresca la nostra amarezza. Ci sono anziani che prendono molto male l’aver perso la giovinezza. Vivono ancorati al passato e affrontano gravi crisi e depressioni. Il suicidio è la principale causa di morte non naturale tra gli anziani e il primo tasso di suicidio più alto a livello mondiale.

La vita moderna, con tutti i suoi vantaggi e svantaggi, ha purtroppo riconfigurato il rapporto tra gli anziani e i loro figli che hanno già una famiglia. In passato gli anziani vivevano sotto lo stesso tetto dei figli e dei nipoti, fino alla morte. Era un nucleo familiare forte e in esso gli anziani trovavano stabilità affettiva. Al giorno d’oggi nessuno vuole prendersi cura dei genitori anziani e vengono mandati in un centro per anziani, sostenendo che non hanno tempo per prendersi cura di loro e che lì staranno molto meglio. Questo spezza il cuore di genitori anziani che hanno dato la vita per i propri figli e che ora si vedono gettati via come se fossero spazzatura inutile. È vero che ci sono casi in cui questi centri offrono un aiuto molto importante agli anziani soli, ma quando gli anziani hanno famiglia, dovrebbero prendersi cura della loro cura e della loro felicità quando possibile, ma almeno non allontanarsi mai da i loro cari, i genitori anziani e meno, trattargli male. Visitateli, state con loro, parlate, elargiteli con amore e attenzioni che dimostrano che c’è amore e considerazione per loro.

Prepararsi a invecchiare

Ognuno di noi può fare qualcosa affinché quando arriverà la vecchiaia potremo affrontarla in modo naturale e non traumatico. La fede gioca un ruolo molto importante nella vita di ogni essere umano e quando le forze vengono meno, la fede infonde maggiore rassegnazione, contentezza, speranza e gratitudine. Chi mette le sue radici con la fede nelle promesse di Dio, anche se attraversa situazioni complicate, non si lasciaràsconfiggere facilmente. Ho conosciuto anziani che vivono una vecchiaia serena e stimolante. Il anziano può fare molto per chi lo circonda. Giobbe dice che “la saggezza è nel vecchio e l’intelligenza nella longevità.”(Giobbe 12:12). Gli anziani, quindi, possono essere un buon riferimento per i più giovani, apportando le loro esperienze arricchenti, la loro saggezza acquisita negli anni e facendo molto bene alle generazioni che verranno dopo di loro. Sarà molto importante anche svolgere qualche attività, secondo i punti di forza di ciascuno, per sentirsi utili e positivi.

Cercare rifugio in Dio sarà per ogni anziano e ogni anziana un’ancora sicura che li aiuterà a non lasciarsi trasportare avanti e indietro dalle acque turbolente della vecchiaia. Davide lo sapeva e per questo chiese a Dio: “Non respingermi nel tempo della vecchiaia; non abbandonarmi quando le mie forze vengono meno.” (Sal 71:9). È anche molto incoraggiante comprendere nella vecchiaia che Cristo è accanto a ogni anziano e ogni anziana che lo hanno servito durante la sua vita: “Ero giovane, e sono invecchiato, e non ho visto i giusti abbandonati, né la sua discendenza mendicando il pane.” (Salmo 37:25). Gesù ama gli anziani e si prende cura di loro quando cercano in Lui riposo, guida e amore. Non abbandonerà mai coloro che confidano nel suo prezioso sangue.

L’ultimo tratto della strada

È un onore avere degli anziani tra le nostre fila. Sono come guerrieri che hanno compiuto la loro missione e portato la bandiera della verità per molti anni. Hanno avuto vittorie e fallimenti, ma non hanno perso la fede. Adesso hanno bisogno di riposo e noi abbiamo il privilegio di ricevere i loro insegnamenti e i loro ammonimenti frutto della loro esperienza.

E quando arrivano gli ultimi anni di vita su questa terra, gli anziani devono essere curati e amati. Ogni cristiano, abbiamo il sacro dovere di prenderci cura e di amare i nostri anziani, è un comandamento della Legge di Dio. Lo scritto ispirato dice: “Figli, permettete ai vostri genitori che sono infermi e incapaci di prendersi cura di se stessi, di vedere i loro ultimi giorni pieni di contentezza, di pace e di amore. Per amore di Cristo, mentre scendono alla tomba, ricevano da voi solo parole di gentilezza, di amore e di perdono. Vuoi che il Signore ti ami, abbia pietà di te e ti perdoni e finché non si prenderà cura di te in caso di malattia, non sarai quindi disposto a trattare gli altri come vorresti essere trattato tu? (El Hogar cristiano, 330).

Caro giovane: il Signore aiuti ogni persona anziana e che tutti noi impariamo a prepararci mentalmente man mano che invecchiamo. Vediamolo così com’è: una benedizione per aver potuto raggiungere quella fase della vita. Dio ti benedica e trascorri una giornata felice.

Per la riflessione personale e di gruppo:

1. Come definiremmo la vecchiaia?
2. Perché è importante prepararsi in gioventù ad affrontare la vecchiaia?
3. Quale dovere abbiamo come persone e come Chiesa nei confronti dei nostri anziani?

© José Vicente Giner
Pastore
Presidente del Campo Svizzero

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