L’ANGELO CHE NON PARLA (Apocalisse 18)

Ci sono diverse interpretazioni riguardo all’angelo di Apocalisse 18, alcune molto diverse. Abbiamo parlato molto di questo angelo nell’ambito avventista. Ma in realtà chi è? Cosa o chi rappresenta? Forse è un angelo letterale? Vediamo cosa insegnano la Bibbia e le Testimonianze a riguardo.

La gloria di Dio

Dopo il peccato, l’essere umano ha sempre voluto vedere Dio, probabilmente per assicurarsi che esisteva colui che lo aveva creato e quindi sapere di avere una origine divina. Molte volte ho sentito dire dagli increduli che per credere avrebbero bisogno di vedere Dio. Mosè chiese a Dio di poterlo contemplare, voleva vedere la sua gloria ed avere la certezza che Egli approvava la sua missione in Egitto ed era con lui (Es. 33:18), ma poté vederne solo una parte, poiché nessuno può vedere Dio e rimanere in vita.

Il peccato ha rotto il rapporto diretto tra l’uomo e Dio. Nonostante questo, Dio non ha voluto rompere il suo rapporto con noi e pertanto Gesù è venuto nel mondo per rivelare Dio e la sua gloria. Giovanni disse: “Nessuno ha mai visto Dio, il Figlio lo ha rivelato” (Gv. 1:18). Un’altra riflessione sul fatto che la gloria di Dio si rivela in Gesù, si ritrova nelle seguenti parole: “Io sono nel Padre e il Padre è in me” (Gv. 14:10). Alcuni diranno che Gesù non ha avuto una luce sul suo volto, né il suo corpo emanava luce. Ma la gloria di Dio non è un brillare o solo una luce, è ancora di più. È il suo carattere!

Adamo ed Eva furono creati a immagine e somiglianza di Dio; cioè non erano come Dio, ma rivelavano Dio. In che senso? Nell’essere obbedienti indossavano un manto di gloria. La Bibbia dice che erano nudi e non ne prova­vano vergogna (Gen. 2:25) perché parte della gloria di Dio riposava su di loro e li copriva come un mantello.

Ora, quando peccarono, violarono i comandamenti di Dio. Questo è dimostrato dal fatto che bramarono ciò che non era loro ed accettarono altri dei, nel senso che ascoltarono il diavolo al di sopra della parola di Dio e rubarono prendendo il frutto proibito dell’albero della conoscenza del bene e del male. Smisero di essere obbedienti e il loro atteggiamento verso Dio cambiò. Il modo di essere di Dio non si rivelava più in loro, né il suo carattere si manifestava nella loro vita, poiché Egli è santo. Così la gloria di Dio era scomparsa. Scomparve il manto di luce che li copriva e, di conseguenza, sperimentarono la vergogna della loro nudità (Gn. 3:10); questo non accadeva prima del peccato. Possiamo quindi dire:

OBBEDIENZA DI ADAMO ED EVA … GLORIA DI DIO

PECCATO DI ADAMO ED EVA ………  ASSENZA GLORIA DI DIO

Vediamo che la gloria di Adamo ed Eva non era la luce intorno ai loro corpi, ma era il risultato del carattere che avevano: erano santi, erano in armonia con la volontà di Dio che si esprimeva con la obbedienza ai Dieci Comandamenti. Quando smisero di obbedire a Dio, persero la loro santità e dunque la luce che li circonda. Avevano ceduto la loro volontà a Satana e pertanto non avrebbero più rivelato perfettamente il carattere di Dio, né avrebbero potuto farlo attraverso sforzi personali, perché la loro natura santa era cambiata in natura peccaminosa. È come se la mia natura umana fosse cambiata in una natura di leone, non potrei essere vegetariano, per quanto mi sforzassi, e non guarderei cervi o gazzelle o zebre con la simpatia con cui li guardo oggi.

Piano di redenzione

Questa era una catastrofe per i nostri progenitori, che interessava l’intero universo e metteva in discussione il carattere sacro di Dio, poiché il diavolo lo aveva accusato di aver creato una legge che non si poteva obbedire. La caduta di Adamo ed Eva era come una conferma di questa affermazione. Immediatamente, ­Dio mise in atto il suo piano B: Il Signore Gesù Cristo, la seconda persona della Divinità, uno uguale a Dio nel carattere e anche autore della legge dei Dieci Comandamenti, sarebbe venuto in questo mondo per ristabilire la gloria di Dio nell’uomo.

Questo si sarebbe potuto realizzare solo attraverso una perfetta obbedienza alla legge di Dio. Qualcuno uguale per natura all’essere umano, avrebbe preso il suo posto per compiere per l’uomo ciò che egli non aveva fatto. Nella sua umanità avrebbe rivelato la gloria di Dio, sottomettendosi volontariamente alla legge dei Dieci Comandamenti. È molto importante capire che Cristo non obbedì alla legge di Dio grazie alla sua divinità. Sebbene sia certo che nell’incarnazione Gesù non perse la sua divinità ma che la velò con la sua umanità, Egli non usò mai i suoi poteri per beneficio personale. Egli obbedì come un essere umano, perché era al cento per cento umano ed al contempo anche cento per cento Dio. Non è facile capirlo con la nostra mente.

“La dottrina dell’incarnazione di Cristo è un mistero: ‘Il mistero che fu tenuto nascosto da secoli e da generazioni’ (Col 1:26). È il grande e profondo mistero della pietà … Cristo prese su di sé la natura umana, una natura inferiore alla sua che era celeste”(RH, 5 Aprile, 1906). “Cristo non prese la natura umana come un travestimento; la prese veramente” (RH, 5 Aprile 1906). Paolo lo esprime così: “Mandò suo figlio a somiglianza di carne di peccato” (Rm 8:3). Qualcuno con la nostra natura ma che rivelava la gloria di Dio nella sua vita: “Uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, ma senza peccare” (Eb. 4:15). È ciò che abbiamo detto fin dall’inizio, che la gloria di Dio, il suo carattere, non fu più rivelato in Adamo ed Eva dopo il peccato, ma Gesù riuscì a rivelarlo nella sua vita, con la sua perfetta obbedienza, anche se attraverso una natura umana caduta, con 4.000 anni di decadenza: “Dio fu rivelato al mondo nel carattere di suo Figlio …” (E.G.White, A fin del conocerle, p. 290).

Non è qualcosa di veramente meraviglioso? Quanta profondità! Che bellezza! Gesù non ha usato il suo potere divino in suo favore, ma obbedì col potere ricevuto dal Padre attraverso lo Spirito Santo. Lo schema presentato inizialmente si applica perfettamente a Cristo:

PECCATO DI ADAMO ED EVA ………   ASSENZA GLORIA DI DIO

OBBEDIENZA DI CRISTO …………….. GLORIA DI DIO

Cristo fu perfetto nell’obbedienza, pertanto rivelò la gloria di Dio; Egli stesso lo riconobbe: “Perché vedano la mia gloria che tu mi hai dato” (Gv. 17:24). Il piano di redenzione consiste nel fatto che uno uguale a Dio si faccia uomo uguale a noi per vincere il peccato (vivere in armonia con la Legge) e rivelare la gloria di Dio nel suo carattere, mostrando che Adamo ed Eva avrebbero potuto decidere di continuare ad essere santi, e se avessero peccato lo avrebbero fatto per una libera decisione.

Il nostro debito verso Dio è stato saldato quando Cristo è morto sul Cal­vario come Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. Il suo sangue ha es­pia­to i nostri peccati e li espia ancora oggi se accettiamo Gesù come nostro personale Salvatore. Poniamo attenzione, questo è importante, non solo Egli perdona i nostri peccati ma ci dà anche il potere di vincere il peccato attraverso l’aiuto dello Spirito Santo.

Cristo nostra giustizia

Questa verità è stata dimenticata nel corso dei secoli. Ed è per questo che il Signore sollevò il grande movimento Avventista per far rivivere le antiche verità nel tempo della fine. In questo momento, a partire dal XVIII secolo, si predicano i messaggi dei tre angeli che in sintesi esprimono quanto segue:

Primo messaggio angelico: In sostanza dice che dobbiamo amare Dio, dargli gloria, adorazione, perché il giudizio è iniziato (Apocalisse 14:7). Che cosa significa tutto questo in modo comprensibile? Che dobbiamo rivelare il carattere di Dio in noi obbedendo ai suoi comandamenti. Dall’atteggiamento che avremo dipenderà l’esito del giudizio universale.

Secondo messaggio angelico: Afferma che Babilonia è caduta e ha dato a tutte le nazioni da bere il vino dell’ira della sua fornicazione (Apocalisse 14:8). Il vino significa che Babilonia ha calpestato i comandamenti di Dio ed ha ubriacato tutti con le sue false dottrine (vino); tra le falsità troviamo la domenica come giorno santo, l’immortalità dell’anima, la venerazione dei santi, il culto delle immagini, il battesimo dei bambini, l’inferno, il purgatorio, la confessione auricolare, ecc.; dottrine senza un fondamento biblico.

Terzo messaggio angelico: Ci esorta a non adorare la bestia e la sua immagine (Apocalisse 14:10-11) e questo viene fatto quando le sue false dottrine sono accettate come: l’osservanza della domenica al posto del sabato biblico; può essere che uno lo faccia per convinzione religiosa, pertanto prende il marchio della bestia sulla fronte, mentre chi lo accetta per questioni sociali o politiche riceve il marchio sulla mano. Il messaggio desidera liberarci dal castigo finale.

Il triplice messaggio angelico ci parla di vivere in santità, di obbedienza alla legge di Dio, per questo inizia così: “Temete Dio e dategli gloria”. È la rivelazione del carattere di Cristo in noi (2 Corinzi 5:17). “Quanto è essenziale avere l’illuminazione dello Spirito di Dio, perché solo in questo modo possiamo vedere la gloria di Cristo e, contemplandolo, il nostro carattere si trasforma a motivo della nostra fede in Cristo e attraverso di essa … [Egli] ha grazia e perdono per ogni anima. Se guardiamo a Gesù per fede, la nostra fede attraversa le ombre e adoriamo Dio per il suo amore meraviglioso nel dare Gesù il Consolatore … “(E.G.White, Dios nos cuida, p.23, Our Father Cares, p.26).

“L’amore che si è manifestato verso di lui nella morte di Cristo, risveglia una risposta di amore riconoscente e, come risposta alla preghiera sincera, il credente è portato di grazia in grazia, di gloria in gloria, fino a che contemplando Cristo è trasformato nella stessa immagine “(E.G.White, Dios nos cuida, p.23, Our Father Cares, p.27).

Se pensiamo, la lotta più amara e terribile che come esseri umani dobbiamo combattere è quella contro l’io. Il nostro carattere è difettoso, risultato di una natura peccaminosa. Ci piace il peggio e perciò siamo egoisti. L’odio, la rabbia, l’orgoglio, l’invidia, il risentimento, l’indifferenza e altre “erbacce” crescono nel giardino del nostro cuore. Alcuni possono pensare che stiano bene, ma la tendenza al male alberga in ognuno di noi (Rm. 7:17). Come possiamo rivelare la gloria di Dio, cioè cambiare il nostro carattere? Solo attraverso il processo della giustificazione che Cristo opera in noi.

“La giustizia è la conseguenza dell’obbedienza alla legge. La legge richiede la giustizia e davanti alla legge il peccatore deve essere giusto, ma egli è incapace di esserlo. La sola via per ottenere la giustizia è la fede, perché attraverso di essa egli può portare i meriti di Cristo al Padre, e il Signore mette l’obbedienza del proprio Figlio in acconto al peccatore. La giustizia di Cristo è accettata al posto delle colpe dell’uomo e Dio riceve, perdona e giustifica l’anima credente e pentita, la tratta come se fosse giusta e l’ama come ama Suo Figlio. In questo modo, la fede è imputata a giustizia e l’anima perdonata avanza di grazia in grazia, di luce in luce e verso una luce ancora più grande.” (E.G.White, Messaggi Scelti, vol. 1, ediz. 2014, p.376 [cap.56]).

“La giustizia per la quale siamo giustificati ci è imputata; la giustizia per la quale siamo santificati ci è impartita. La prima ci dà accesso al cielo; la seconda ci rende idonei per il cielo “(Cristo nostra giustizia, p. 61; Review and Herald, 4 giugno 1895).

L’altro angelo

Il primo messaggio angelico di Apocalisse 14, comincia ad essere predicato un po’ prima del 1844, data nella quale inizia il giudizio investigativo; poi seguono gli altri due messaggi angelici. Nel capitolo 18 dell’Apocalisse, appare un altro angelo che si unisce ai tre precedenti; nel titolo di questo articolo si è detto che non parla, perché? Poiché il messaggio non è dato da un angelo, ma è un movimento di persone, così come lo erano i precedenti tre angeli; in questo senso l’angelo non parla, ma è la gente che deve dare questo messaggio.

Il messaggio dato dall’angelo di Apocalisse 18 è riassunto nei seguenti punti:

• Si unisce gli altri tre e li rinforza (Ap. 18:1).
• Viene dal cielo, è di Dio e non degli uomini (Ap. 18:1).
• Lo proclamano esseri umani; cominciarono nel 1888 a Minneapolis ma il messaggio fu respinto: “Allora, cosa è stato respinto a Minneapolis dai fratelli che hanno preso e sostenuto una posizione terribile? Hanno rifiutato l’ultima pioggia, il forte grido del messaggio del terzo angelo” (AT Jones, Conferenza Generale, Daily Bulletin, 1893. 183, par. 5).
• Rischiara la terra con la sua gloria (Ap. 18:1). Il messaggio ha un inizio, uno sviluppo ed un culmine.
• Ripete il messaggio del secondo angelo, “Babilonia è caduta” perché vi sono false dottrine (dimora di demoni). (Ap. 18:2-3).
• Invita ad uscire dalle chiese che sostengono false dottrine e pertanto sono Babilonia o le sue figlie (Ap. 18:4-5), per vivere in armonia, con la grazia di Gesù, la legge di Dio e quindi riflettere il carattere di Cristo nostra giustizia.
• Questo messaggio è dato e sarà dato dalla Riforma Avventista, perché nel 1914 la maggior parte dei credenti avventisti apostatarono violando il quarto e il sesto comandamento.

La luce dell’angelo di Apocalisse 18 è iniziata nel 1888, come dice il testo seguente: “Il tempo di prova è sopra di noi, e il forte grido del terzo angelo è già cominciato nella rivelazione della giustizia in Cristo, il Redentore che perdona i peccati. Questo è l’inizio della luce dell’angelo la cui gloria riempirà tutta la terra” (E.G.White, Messaggi Scelti, vol. 1, ediz. 2014, p.369 [cap.55]). Secondo quanto insegnato dalle Testimonianze, lo sviluppo dell’opera di questo angelo produce come risultato l’illuminazione di tutta la terra, significa che il messaggio di Dio per il nostro tempo sarà conosciuto in tutta la terra, attraverso il lavoro speciale a cui collaborerà il rimanente.

Il mondo riceverà l’ultima chiamata al pentimento e anime sincere accetteranno il messaggio di salvezza. Quindi terminerà il tempo di grazia e inizieranno a cadere le piaghe su questa terra, alla fine delle quali Gesù verrà e ci porterà in cielo. Come si potrà svolgere questo grande compito, se siamo così pochi? Lo compirà Dio per mezzo dello Spirito Santo che utilizzerà persone che saranno dotate del suo potere durante l’ultima pioggia. Quindi, la luce di questo angelo aumenta fino a diventare un forte grido che costituisce l’ultima pioggia, “Non ho un momento specifico di cui parlare in merito a quando vi sarà l’effusione dello Spirito Santo, quando il potente angelo scenderà dal cielo e si unirà con il terzo angelo nel completamento dell’opera per questo mondo. Il mio messaggio è che la nostra unica sicurezza è essere pronti per il refrigerio celeste, avendo la nostra lampada pronta ed accesa “(E.G.W., RH, 29/03/1892).

“Il Signore opererà in quest’ultima opera molto al di là dell’ordine comune delle cose ed in un modo che sarà in contrasto con qualsiasi piano umano. Ci saranno tra noi persone che vorranno sempre controllare l’opera di Dio, e detta­re anche i movimenti che si dovranno effettuare quando il lavoro proce­derà sotto la direzione dell’angelo che si unisce al terzo messaggio che deve essere data al mondo. Dio userà modi e mezzi con cui si vedrà che Egli sta pren­den­do le redini nelle sue mani. Gli operai saranno sorpresi dai semplice mezzi che Egli utilizzerà per realizzare e perfezionare la sua opera di giustizia” (Testimonios para los Ministros, pp. 304-305, scritto nel 1885).

Conclusion.

Come figli di Dio in questo tempo, prima di ricevere l’ultima pioggia, dobbiamo prepararci in un modo più profondo. La vita è fugace e ci portiamo alla tomba soltanto il carattere che abbiamo formato. Se desideriamo ­riflettere la gloria di Dio nel nostro carattere dobbiamo accettare l’opera dei tre angeli, che si traduce in obbedienza (Apocalisse 14:12). Coloro che stanno perfezio­nando il proprio carattere con l’azione dello Spirito Santo, riceveranno l’ultima pioggia necessaria per contribuire alla conclusione dell’opera attraverso il quarto angelo che illuminerà tutta la terra. Questo è il culmine del messaggio: l’ultima pioggia.

“Il messaggio del terzo angelo sta assumendo le proporzioni del forte grido e non dovete sentirvi liberi di trascurare il presente dovere, o anche avere l’idea che in un momento futuro sarete i destinatari di grande benedizione, quando un meraviglioso ravvivamento avrà luogo, senza alcun sforzo da parte vostra…Bisogna che abbiate oggi il vostro vaso purificato, per essere pronti per la celeste rugiada, pronti per gli scrosci dell’ultima pioggia; poiché l’ultima pioggia arriverà e la benedizione di Dio riempirà ogni anima che è purificata da ogni contaminazione. È il nostro lavoro oggi, arrendere le nostre anime a Cristo, in modo da essere pronti per il tempo di refrigerio della presenza del Signore, preparati per il battesimo dello Spirito Santo…” (Evangelismo, p. 509, Evan­gelism, p.704). Ricordate che l’angelo di Apocalisse 18 non parla, è la chiesa che deve fare la sua parte, e nell’opera di illuminare il mondo con la gloria di Dio sarà il rimanente che avrà la seria responsabilità di cooperare con il Signore. Che Dio ci benedica, è il mio desiderio e la mia preghiera. Amen.

Pastore José V. Giner

Febbraio 2016