LE PREOCCUPAZIONI

Piaga sociale

Nessuno in questa vita è libero dalle preoccupazioni, neanche coloro che ama­no Dio. La preoccupazione, intesa come sen­­timento di inquietudine o agitazione che si vive per un motivo o circostanza particolare, può sottrarci la felicità, la pace interiore e alla fine distruggerci.

La preoccupazione è l’offuscamento della comprensione, il ripetuto insistere e rimuginare su un problema fino all’angoscia, affanno, ansia e disperazione. Le preoccupazioni bloccano la nostra capacità di ragionare su causa ed effetto, ci impediscono la concentrazione e, infine, ci portano a prendere decisioni sbagliate. Si dice che più della metà dei posti letto degli ospedali sono occupati da persone che hanno finito per ammalarsi a motivo delle molte preoccupazioni.

Viviamo in un mondo pieno di persone preoccupate, infatti si tratta di una malattia creata dalla mente dell’uomo, capace di produrre disturbi patologici reali. Sarà forse inevitabile sopportare il peso delle preoccupazioni? I grandi uomini della Bibbia lo sperimentarono; Davide scrisse: “Ero molto preoccupato e inquieto” (Salmo 94:19). Il Signor Gesù Cristo incoraggia noi che viviamo nel tempo della fine, a non affliggerci per le preoccupazioni della vita: “State attenti, affinché il vostro cuore non sia aggravato dalle preoccupazioni, dalle ubriachezze e affanni della vita …” (Luca 21:34).

Il desiderio di Dio

Come vediamo, è molto facile cadere nella “fossa” delle preoccupazioni. Esistono molte cose che possono privarci della pace della mente; non citeremo alcuna di esse perché sono molte ed ognuno di noi ha abbastanza esperienza in merito. Tutti sappiamo che ogni giorno è una lotta, una sfida che ci porta a perdere o vincere le battaglie della vita. I problemi non mancano mai; esistono da sempre dopo il peccato e vi saranno fino al ritorno di Gesù (Giovanni 16:33).

Nessuno vuole avere problemi ed ancor meno soffrire le preoccupazioni. Ti rubano il sonno e, come già detto, anche la salute e la vita. Dio non ama vedere i propri figli soffrire sotto il peso dei loro problemi, ma a volte lo permette per mostrarci qualche difetto del nostro carattere o per permetterci di sviluppare in noi un tratto caratteriale che ci porti alla vittoria sul peccato. Dovrebbe essere chiaro, nelle nostre menti, che Dio non gioisce per le nostre disgrazie, al contrario, non vuole che soffriamo.

“Dio non vuole che il suo popolo sia sopraffatto dalle preoccupazioni” (E.White, La via migliore, pag. 122, ediz.1996). “Dio non condanna la prudenza e l’accortezza nella gestione degli affari terreni, ma la cura febbrile, l’ansia esasperata accordata a queste cose sono in contraddizione con la sua volontà.” (E.White, Consigli sull’economato cristiano, pp.138,139, cap.32, ediz.2012 [The Review and Herald, 1 marzo 1887])

Gesù disse ai suoi discepoli e con loro a tutti noi: “Allora io dico, non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o che berrete; né per il vostro corpo, di quello che indosserete. Non è la vita più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né ammassano nei granai, eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non siete molto più di loro? ” (Matteo 6:25-26).

Quando siamo assaliti dalla malattia, dai problemi economici, dall’oppo­sizione di persone care, da contrattempi che ci fanno male o da tante altre cose, è facile cadere nel pensiero che Dio non si interessa di noi. Ma non è così, Egli ci ama di un amore infinito, in un modo che non possiamo capire, infatti ci dice: “Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te. Ecco, io ti ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tue mura mi stanno sempre davanti agli occhi” (Isaia 49:15-16).

Se i nostri nomi sono scolpiti sulle sue mani, questo significa che le ferite della croce sono un ricordo indelebile del suo amore per ognuno di noi. Nessuno dovrebbe dubitare dell’amore di Dio, ciò equivarrebbe a diffidare di Lui. Così, quando accadono cose che non riusciamo a capire o che ci sopraffanno, il primo passo da prendere è quello di non perdere la comunione con Dio e non pensare che Egli ci abbia abbandonato. Non possiamo evitare che i problemi bussino alla nostra porta, ma dobbiamo avere un atteggiamento giusto, spirituale ed equilibrato di fronte ad essi.

La strada da percorrere

Dobbiamo capire che non ci sono problemi facili da risolvere, altri richiedono tempo e alcuni non hanno soluzione. In questo senso i cinesi hanno un proverbio interessante: “Se un problema ha soluzione, non c’è bisogno di preoccuparsi. Se non ha soluzione, preoccuparsi non serve a nulla”. È facile far teoria sulle cose, ma la pratica è un’altra, lo sappiamo. È più facile­ scrivere su questa tematica delle preoccupazioni che affrontarle nella vita reale, perché quando i problemi ci assalgono non è così semplice evitare di preoccuparsi; tutti abbiamo già fatto questa esperienza.

Ma dobbiamo renderci conto che abbiamo abbracciato la fede biblica e crediamo che Cristo è il nostro Salvatore personale e che nulla gli è impossibile; quello che fallisce quando affondiamo nelle preoccupazioni è l’esercizio della fede nel nostro amato Gesù. La Parola di Dio ci indica un ca­mino da percorrere se non vogliamo essere feriti dalle preoccupazioni, se desideriamo vincere ed avere un atteggiamento corretto nei confronti dei problemi della vita. Quando la Parola di Dio parla, le nostre idee, sentimenti ed emozioni, dovrebbero essere soggetti ad essa. A volte la nostra mente si focalizza in una sola direzione, ma forse non è la migliore strada per noi e Dio lo sa perfettamente; quindi permette situazioni che possono far girare il timone della nostra nave portandoci in luoghi più sicuri, dove evitare “gli scogli” che distruggerebbero la nostra piccola e fragile imbarcazione, ma per tale motivo dobbiamo lasciarci guidare da Lui.

Nel momento in cui le onde colpiscono furiosamente lo scafo della nostra barca, sembra che tutto sia perduto, ma un colpo di vento inaspettato ci porta fuori dalla tempesta. Sì, in ogni momento dobbiamo credere che la mano di Dio afferra saldamente il timone, che Egli controlla il vento e il mare in tempesta e non permette situazioni che ci travolgano, né problemi che siano oltre la nostra capacità di sopportazione; così dice la sua Parola. Che i problemi siano grandi o piccoli, Dio ci invita a portare i nostri fardelli a Lui e a confidare che c’è una soluzione: “Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare” (1 Corinzi 10:13).

Questa è una promessa che viene da Dio e le promesse di Dio sono assolutamente reali, ma sono realizzabili e stimolanti solo quando sono credute, altrimenti non esercitano alcuna influenza su di noi. Citiamo un caso difficile a sostegno di questa affermazione. Pietro fu imprigionato da Erode Agrippa che voleva ucciderlo, come aveva fatto con Giacomo, il fratello di Giovanni. Che cosa poteva fare la Chiesa di allora? E l’apostolo Pietro? Fecero ciò che Dio dice nella sua Parola: pregare (1 Tessalonicesi 5:17) e lasciare le cose nelle mani di Dio, perché la liberazione di ­Pietro non era possibile, umanamente parlando, solo un miracolo avrebbe potuto realizzare il suo rilascio. La preoccupazione angosciante e disperata avrebbe solo reso le cose più complicate.

Abbiamo raggiunto un punto importante. Ci sono situazioni tanto difficili nella vita, che se ci lasciamo assalire dalle preoccupazioni ci ammaleremo e potremo anche morire prematuramente; questo ci impedirà di essere lucidi e concentrati per trovare una soluzione con l’aiuto di Dio. Sia che dobbiamo affrontare problemi grandi o piccoli, abbiamo la soluzione nella Parola di Dio, come già abbiamo detto. Il primo passo, quindi, è pregare; poi dobbiamo andare avanti e fare ciò che è giusto, che vi siano sentimenti ­­positivi o meno. Il Signor Gesù ci invita a cercare innanzitutto il regno di Dio e la sua giustizia, il resto ci sarà aggiunto quando Dio vorrà e come vorrà (Matteo 6:33).

Dio capisce, perché preoccuparci?  

Dio conosce i nostri sentimenti; ci considera con infinita compassione quando soffriamo stress emotivi o fisici; Egli sa cosa provano coloro che vivono sotto il peso di carichi pesanti, perché Dio nella Persona di Cristo, si è incarnato e si è fatto uomo per provare ciò che noi proviamo e poter così aiutare coloro che lo invocano. Perché ci lasciamo vincere dalle preoccupazioni? A seguire, condividiamo una serie di testimonianze di grande ispirazione:

“Il nostro Padre celeste pesa e misura ogni prova prima di consentire l’esperienza al credente. Considera le circostanze e le forze di colui che deve resistere alla prova di Dio e non permette che la tentazione sia superiore alla capacità di resistenza. Se l’anima è sconfitta, se la per­sona è sottomessa, questo non si può mai imputare a Dio … ma chi è stato tentato non ha vegliato né pregato e non si è impossessato per fede dell’abbondante aiuto che Dio aveva in serbo per lui. Cristo non ha mai abbandonato un credente nella sua ora di battaglia. Il credente deve reclamare la promessa e incontrare il nemico nel nome del Signore … “(Nuestra Elevada Vocación, p. 325).

“L’unico modo per evitare la preoccupazione è quello di portare ogni nostra tribolazione a Cristo. Non contempliamo il lato oscuro delle cose. Coltiviamo la gioia dello spirito “(Lettera 208, 1903).

“Le perplessità svaniranno e un sentiero piano si aprirà davanti a coloro che accettano il servizio e l’onore di Dio come loro obiettivo supremo.” (E.White, La speranza dell’uomo, p.272, cap.34, ediz.2012)

“Non siate in ansietà per cosa alcuna” (Filippesi 4:6). Che cosa significa questo? Che non dobbiamo attraversare il ponte prima di esservi giunti. Che non bisogna costruirsi un momento di difficoltà prima che arrivi. Vi arriveremo a suo tempo, fratelli. Dobbiamo pensare all’oggi e se faremo bene i compiti di oggi, saremo pronti per i doveri di domani.” (Mente, Carácter y Personalidad, Volume 2, p. 487 spagnolo, p.270 inglese).

“Non rattristi lo Spirito Santo e smetta di preoccuparsi. Questa esortazio­ne lei stessa l’ha ripetuta varie volte agli altri, e adesso è il momento che lei accetti le esortazioni e il conforto dagli altri. Io prego il Signore che le venga in aiuto.”­ (E.White, Messaggi scelti, vol.2, p. 264, ediz.2014, [lettera alla sorella Marian, 16 settembre 1904).

“Se educhiamo le nostre anime ad avere più fede, più amore, maggior pazienza, una fiducia più perfetta nel nostro Padre celeste, avremo più pace e felicità mentre affrontiamo i conflitti di questa vita. Il Signore non si compiace che ci irritiamo e preoccupiamo, lontani dalle braccia di Gesù. Egli è l’unica fonte di ogni grazia, il compimento di ogni promessa, la realizzazione di ogni benedizione … Se non fosse per Gesù, il nostro viaggio sarebbe veramente solitario. Egli ci dice: “Io non vi lascerò orfani” (Giovanni 14:18). Apprezziamo queste parole, crediamo nelle sue promesse, ripetiamole ogni giorno, meditia­mole durante la notte e saremo felici.” (Nuestra Elevada Vocación, p. 122).

Conclusione

Pietro si trovava in un carcere di massima sicurezza, scavato in una roccia, con i soldati che gli faceva la guardia giorno e notte; Erode non voleva che questo araldo del Vangelo gli scappasse. Ci ricorda forse la Bibbia che Pietro affondò nella tristezza, nella disperazione e nella preoccupazione? No! Invece, mise la sua vita nelle mani di Dio e si addormentò placido al calar della notte e “il suo tranquillo sonno deriva dalla fede perfetta” (E.White, Gli uomini che vinsero un impero, p.101, cap.15, ediz.2012)

Trovandosi in questa condizione, l’angelo di Dio scese dal cielo e lo liberò. Consigliamo di leggere la storia completa negli Atti degli Apostoli 12:1-20. Per Dio nulla è impossibile! Potrebbe Dio eliminare tutti i problemi della nostra vita, se lo desidera? Certo! Ma se i problemi ci assalgono e non si risolvono alla prima preghiera, o nel modo che non desideriamo, non disperiamoci né preoccupiamoci. Impariamo a confidare pienamente in Dio ed Egli opererà; spesso i nostri pesi e le nostre perplessità non sono che una carta che avvolge preziosi regali che la provvidenza ci fa. “Riponi la tua sorte nel Signore, confida in Lui ed Egli agirà” (Salmo 37: 5). “Gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi” (1 Pietro 5:7). Dio vi benedica.

Pastore José V. Giner

Gennaio 2015