NOS ALLIÉS INVISIBLES
01/07/2016
LE RENOUVELLEMENT DE L’ESPRIT
01/08/2016
La mente, nel suo stato naturale, non è in sintonia con Dio. Isaia lo esprime chiaramente: “Per quale ragione colpirvi ancora? Aggiungereste altre rivolte. Tutto il capo è malato, tutto il cuore è languente“(Is. 1: 5). Nel versetto che segue il profeta dice che non c’è nulla di sano nell’essere umano, dai piedi alla testa, “…non ci sono che ferite, contusioni, piaghe aperte, che non sono state ripulite, né fasciate, né lenite con olio” (v.6).
Il problema umano non è risolto, Isaia dice che le nostre ferite dell’anima non sono curate ma continuano a sanguinare. La nostra mente, prima del peccato, si sviluppava, dopo il peccato invece regredì; questo spiega come una mente priva della grazia di Cristo sia contaminata e corrotta. Paolo afferma che una persona che non ama e non conosce Dio ha una “mente nemica” (Col. 1:21).
Il peccato ha trasformato la natura del cervello e le sue funzioni biologiche. Prima del peccato la mente era in armonia con il Creatore e quindi con la sua Legge. L’uomo viveva per adorare Dio, per amarlo, obbedirgli, compiacerlo; non doveva vegliare o pregare per compiere tali azioni, non doveva digiunare né sforzarsi per riuscire ad essere fedele. La mente era in completa armonia con il suo Creatore, non aveva conflitti né sviamenti, era perfetta e pensava in modo perfetto; ma nel peccare la mente si danneggiò. In Genesi 6: 5 si legge che la mente degli antidiluviani era costantemente tesa al male e questa condizione si trasmise di generazione in generazione.
Malattie psicosomatiche
Questo è il quadro presentato dalla Bibbia e questo spiega il motivo per cui questo mondo vive una follia permanente. Vi sono sempre più crimini e comportamenti delittuosi, malattie mentali, depressione, frustrazione, ansia e paura. Abbiamo di tutto e la tecnologia ha portato a straordinari progressi, riferendoci anche a solo due o tre generazioni fa, ma le persone non sono più felici, al contrario, sempre più gente si sente vuota e miserabile.
Il 20 marzo si celebra, in tutto il mondo, la Giornata Internazionale della Felicità, con decreto dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (del 12 Luglio 2012). Lo scopo di questa celebrazione è quello di riconoscere l’importanza della felicità e del benessere come aspirazioni umane universali. Ma questa iniziativa non ha cambiata molto la scena mondiale.
Nel World Drug Report (Rapporto Mondiale sulla Droga), dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine(1), si stima che una persona su 20, di età compresa tra i 15 ei 64 anni, ha fatto uso di droghe illecite nel 2013. Questo rappresenta un aumento di tre milioni di persone rispetto all’anno 2012.
Circa 70 paesi del mondo hanno ancora la pena capitale, tra i circa 190 esistenti. Almeno 1634 persone sono state giustiziate nel 2015, secondo i dati di Amnesty International. Un aumento del 50% rispetto al 2014. La Cina non è inclusa in questo conteggio poiché i dati risultano essere segreto di stato, ma si ritiene che i condannati siano più di 1000.(2)
Un altro rapporto dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine registra il dato di 437.000 persone che hanno perso la vita nel 2012 a causa di omicidio volontario in tutto il mondo.(3)
Potremmo continuare a presentare fiumi di dati che mostrano come la mente umana non si sia evoluta tanto quanto previsto, attraverso i millenni e verso il bene. Infatti, in tutto il mondo, vi sono oltre 1.500 milioni di persone che soffrono di qualche disturbo neuropsichiatrico o comportamentale, secondo l’OMS.(4)
“Un quarto di milione di esseri umani ogni anno soccombe nell’abisso della pazzia in un solo paese del mondo: gli Stati Uniti”.(5)
Psichiatria, psicologia e altre discipline che portano a “riparare” gli squilibri mentali, non possono risolvere i problemi di fondo che affliggono gli esseri umani. I farmaci non sono riusciti a curare i problemi mentali degli uomini, anche se possono aiutare in momenti e malattie specifiche, ma non sono la soluzione a molti squilibri mentali. Neanche le prigioni si sono dimostrate il rimedio ideale per la riabilitazione, anche se risultano necessarie.
” Ovunque prevale l’infermità dello spirito. I nove decimi delle malattie delle quali sono affetti gli uomini hanno qui la loro radice. Forse qualche difficoltà di famiglia, simile a cancro, rode l’anima e infiacchisce le forze vitali. Il rimorso per il peccato, talvolta mina l’organismo e sconvolge la mente.”(6) (2TT, p.135, cap.23, ediz.2012)
“Gran parte delle malattie che affliggono l’umanità ha la sua origine nella mente; tali malattie possono essere guarite solo ripristinando la salute mentale. Ci sono molti più malati di mente di quanto possiamo immaginare. La malattia del cuore produce molte persone dispeptiche, perché i problemi della mente hanno un effetto paralizzatore sugli organi digestivi”.(7)
La mente è il centro delle operazioni del corpo
Duemila anni fa, qualcuno ha detto che la mente è causa della nostra cattiva condotta: “Da dove vengono le guerre e le contese fra voi? Non derivano forse dalle passioni che si agitano dentro le vostre membra?” (Giac. 4:1).
“La mente controlla tutto l’uomo. Tutte le nostre azioni, buone o cattive, hanno la loro origine nella mente … Tutti gli organi fisici sono servi della mente, ed i nervi sono i messaggeri che trasmettono i suoi ordini ad ogni parte del corpo per dirigere i movimenti della macchina vivente”. (8)
Davide capiva questo meccanismo per questo chiedeva a Dio di esaminare la sua mente: “Scrutami Signore e mettimi alla prova. Esamina il mio cuore e la mia mente” (Sal. 26:2). Il salmista comprendeva che una mente dipendente da Dio è l’unico rimedio per lo squilibrio mentale e spirituale. Salomone riconosceva che è nella mente che si deve decidere di servire Dio e di essere fedeli: “Custodisci i miei precetti nella tua mente” (Pr. 7: 1). Gesù ha insegnato questa verità quando, rispondendo al giovane ricco, ha detto: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt. 22:37), lasciando così un chiaro insegnamento che qualsiasi disposizione dell’individuo ha la sua gestazione nella mente.
La psicologia moderna non è estranea a questi approcci. Anch’essa intende ed insegna che se si “pulisce” la fonte da cui derivano le decisioni sbagliate e i cattivi desideri che generano malvagi comportamenti, si può riuscire a “curare” l’uomo. Il problema si radica nel modo in cui tale disciplina intende purificare la mente, di solito non tenendo per nulla in conto che Dio è il Creatore della vita.
Equilibrio psicofisico (mentale e fisico)
Qual è il comportamento, quindi, più corretto per mantenere in buone condizioni la mente ed ottenere questo equilibro di cui tanto abbiamo bisogno per capire meglio le cose di Dio e godere di una maggior stabilità emotiva, psicologica e spirituale? In primo luogo si parte dal presupposto che Dio vuole che questa trasformazione si verifichi in noi: “Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, buona, gradita e perfetta” (Rom. 12:2).
Se Dio stesso vuole tale cambiamento mentale in ogni essere umano, è logico e normale che Egli metta anche a disposizione le risorse necessarie perché questo cambiamento si verifichi, poiché sappiamo che non è possibile umanamente. La Bibbia ci insegna a fare determinati passi in modo che la nostra mente possa essere rinnovata per l’azione di Dio. Ricordiamo che, senza questo rinnovamento spirituale, la nostra mente carnale tenderà al male. “Può un Etiope cambiare la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Allo stesso modo potreste voi, abituati a fare il male, fare il bene?” (Ger. 13:23). Diamo un’occhiata a questi passi:
Cercare il medico divino: Cristo
Per prima cosa dobbiamo andare a Cristo. Questo Essere in grado di salvare fino all’estremo, con una natura sacra, che ha vissuto come uno di noi su questa terra, ma ha guadagnato la vittoria sul peccato e con il suo sangue ha acquistato la nostra redenzione; questo Essere il cui amore sorpassa ogni conoscenza umana; questo Essere attraverso il quale il Padre ha creato la terra e l’uomo; questo Essere la cui parola ha vinto la morte, calmato il mare in tempesta e dominato su legioni di angeli malvagi; è il Signore Gesù Cristo. Al di fuori di lui non c’è nessuno che possa compiere questa opera – trasformare le nostre menti – perché Egli è l’unico nel quale possiamo essere salvati (At. 4:12).
Non c’è dubbio che l’unica fonte di forza e di benessere fisico e spirituale si trova in Gesù, che ha lasciato stabiliti i principi del Vangelo. Al contrario, l’ignoranza volontaria di queste leggi spirituali è ciò che porta molte persone a soffrire di innumerevoli disturbi psicologici. ”Lieh Mak, presidente della World Psychiatric Association, ha detto che le malattie mentali costituiscono l’8% delle patologie e ha spiegato che questi disturbi sono favoriti dal crollo di istituzioni come la famiglia e la Chiesa”.(9)
“Le parole del Salvatore: «Venite a me… e io vi darò riposo» (Matteo 11:28) rappresentano la ricetta per guarire le malattie fisiche, mentali e spirituali. Anche se le sofferenze sono il frutto delle trasgressioni dell’uomo egli li considera con amore. Essi possono rivolgersi a lui per ottenere aiuto. Egli può fare grandi cose per coloro che si affidano a lui”.(10) (Sulle Orme del Gran Medico, p.57, cap.2, ediz.2000).
Maria Maddalena trovò in Gesù la liberazione dal giogo satanico. L’indemoniato Gadareno fu liberato da Cristo, dai demoni che lo schiavizzavano. Paolo capì che non poteva fare nulla per combattere la sua natura peccaminosa, dominata dal diavolo, ma poteva confidare nella liberazione di Gesù “…dal suo corpo di morte” (Rom. 7:24-25), con il significato che Egli gli avrebbe dato una nuova natura, come scrive altrove: “Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove” (2 Cor. 5:17). Lutero, dopo aver mortificato la sua carne, digiunato e pregato fino all’estremo, per raggiungere la pace della mente, si arrese ai piedi di Cristo, pieno di gratitudine e di gioia quando si rese conto che la salvezza è un opera divina, e tutto ciò che l’uomo può fare è accettare questo dono del cielo che è dato per grazia: “giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo” (Rm. 5:1).
Vivere in armonia con la sua Santa Legge di amore
Secondo: quando si accetta Gesù come personale Salvatore, un cambiamento si genera nel nostro cervello. Non sappiamo come si opera questo miracolo, ma le funzioni sinaptiche, le correnti elettriche e reazioni chimiche, tutto è coinvolto. Dio ci dà nuovi pensieri, nuove energie, nuove forze, nuove decisioni per opera dello Spirito Santo, la cui area di azione è la nostra mente.
L’aver preso la decisione di servire e di accettare il Signore come nostro nuovo Signore, non per paura ma guidati dalla immensa gratitudine per averci redenti sulla croce del Calvario, dovrebbe portarci inevitabilmente a chiedergli: “Cosa fare per ereditare la vita eterna?” (Lc. 10:25). Gesù risponde: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?” (Lc. 10:26). Altrove il Signore Gesù Cristo dice più chiaramente: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Gv. 14:15).
La natura peccaminosa della nostra mente carnale può essere sconfitta solo attraverso la sottomissione a Cristo, che si manifesta nell’osservanza dei suoi comandamenti: “avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l’uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità” (Ef. 4:22-24). “Grande pace hanno quelli che amano la tua legge e non c’è nulla che possa farli cadere” (Sal. 119:165). “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero “(Mt. 11:29,30). Il “portare il giogo”, in questo testo, si riferisce all’ubbidienza ai Dieci Comandamenti.
L’armonia con la legge di Dio ci darà pace ed equilibrio mentale “La coscienza di fare il bene è la migliore medicina per i corpi e le menti malate. La speciale benedizione di Dio che riposa su chi la riceve, è salute e forza. La persona la cui mente è tranquilla e soddisfatta in Dio è sulla strada che porta alla salute. Essere consapevoli del fatto che gli occhi del Signore sono su di noi e le sue orecchie sono aperte per sentire le nostre preghiere, è certamente soddisfacente. Sapere che abbiamo un amico che non manca mai ed al quale possiamo confidare tutti i segreti dell’anima, è un privilegio che le parole non possono esprimere”.(11) (13)
“Il piacere di fare del bene anima la mente e invia le sue vibrazioni a tutto il corpo. Mentre i volti degli uomini generosi sono illuminati dalla gioia ed esprimono l’elevazione morale della mente, quelli degli uomini egoisti e meschini appaiono depressi, scoraggiati e cupi. I loro difetti morali si riflettono su loro volti”.(12)
Acquisire abitudini corrette
Terzo: L’idea più diffusa nel mondo cristiano è che non importa ciò che si mangia o beve, perché queste abitudini, insieme ad altre, non influenzano in alcun modo la nostra vita spirituale, poiché ciò che conta davvero è la fede. Ma non c’è errore più grande di questo, perché se la mente è influenzata dallo stile di vita allora una vita disordinata, per esempio, da un punto di vista dietetico, influenzerà inevitabilmente l’unico mezzo attraverso il quale Dio vuole comunicare con noi. La sensibilità spirituale si perde quando non curiamo la nostra salute, per questo Paolo ha insegnato: “Sia dunque che mangiate sia che beviate, o qualunque cosa facciate, fate tutto per la gloria di Dio” (1 Cor. 10:31).
Notate cosa dice l’apostolo in relazione ai nostri corpi: “O non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e voi non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio. ” «Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1 Cor. 6:19-20; 3:16).
Può glorificare Dio un cristiano che con le sue labbra confessa che Cristo è il Signore e con quelle stesse labbra fuma avidamente una sigaretta? “La sorgente getta forse dalla stessa apertura il dolce e l’amaro?” (Gc. 3:11). Se il fumo di tabacco danneggia le arterie cerebrali e apporta migliaia di sostanze chimiche che influenzano il normale funzionamento del cervello e di altri organi, come i polmoni, non è quindi elemento di disturbo nella circolazione delle correnti elettriche del sistema nervoso e in tal modo una pratica che mette in pericolo l’unico mezzo di comunicazione con il cielo? Questo stesso esempio può essere applicato ad alcol, droghe, cattiva alimentazione, etc.
L’affermazione che Ellen White ha fatto un secolo fa, la scienza medica oggi la conferma: ” Il cervello e i nervi sono in stretta relazione con lo stomaco. Un errato modo di mangiare e di bere determina un errato modo di pensare e di agire”.(14) (3 TT, p.332, ediz.2012)
Qualche decennio fa gli scienziati hanno scoperto che “Ciò che mangiamo influenza il nostro umore, la nostra agilità mentale, la nostra memoria, e anche il modo di percepire il dolore.”(15) La loro ricerca si è concentrata sullo studio dei neurotrasmettitori, che sono quelle sostanze chimiche che consentono ai neuroni cerebrali – cellule nervose – di comunicare tra loro. Quando chiudiamo o apriamo gli occhi, quando preghiamo, parliamo, se cerchiamo di ricordare qualcosa, ecc., vengono rilasciati nel cervello i neurotrasmettitori, che inviano segnali ad altri neuroni.
Nel cervello esistono diversi tipi di neurotrasmettitori e secondo il parere del Dr. Richard J. Wurtman, neuroendocrinologo del Massachusetts Institute of Technology, una volta che il cibo viene suddiviso in singoli nutrienti nel tratto digestivo, ”essi entrano nel flusso sanguigno e circolano in tutto il cervello. Lì, alcuni penetrano nei neuroni del cervello ed influenzano la produzione dei neurotrasmettitori … il cervello – dichiara il Dr. Wurtman- non è al di sopra di tutto, come molti ricercatori hanno pensato, ma è anche fortemente influenzato dal tipo di alimentazioni che assumiamo”.(16)
A seguito di tale criterio si dovrebbero consumare alimenti che tendano a produrre buon sangue e non blocchino o influenzino la produzione di neurotrasmettitori. L’acidificazione del sangue è stata anche rivelata come fattore di rischio per molte malattie come il cancro. Per neutralizzare questa acidità e alcalinizzare il nostro corpo, la migliore soluzione è una dieta vegetariana ricca di frutta e verdura. Il fatto che, come avventisti del Movimento di Riforma, abbiamo acquisito una dieta vegetariana per tutti i membri della Chiesa, è già un grande passo nella ricerca di una migliore salute fisica e mentale; oltre a collaborare con l’ambiente. Ricordiamo che perché una persona possa mangiare una porzione di carne si devono sprecare circa 10.000 litri di acqua per l’animale.
“Perché le altre parti del corpo siano sane, il cervello deve essere sano. E perché il cervello sia sano, il sangue deve essere puro. Se il sangue si mantiene puro attraverso corrette abitudini in merito al cibo ed al bere, il cervello riceverà una nutrizione adeguata”. (17)
Soffermarsi su temi allegri, essere positivo
Quarto: Coloro che hanno accettato Gesù come Salvatore personale e hanno abbracciato la beata speranza della vita eterna, che credono tutto ciò che il Signore dice letteralmente nella sua Santa Parola, hanno il dovere di vivere in armonia con questa professione di fede, il che significa che devono focalizzare la propria mente su temi allegri e positivi. Una buona igiene mentale implica l’alimentare la mente solo con ciò che la nutre in modo sano ed evitare di vedere e sentire tutto ciò che danneggia (Prov. 4:23). Per questo dobbiamo proteggere le vie all’anima, che sono i nostri sensi.
Non dimentichiamo che c’è una legge naturale alla quale non si può sfuggire: “Il carattere è trasformato a somiglianza di ciò che contempla”. Soffermarci sui temi della redenzione, sul sacrificio e morte di Cristo, sulle sue promesse meravigliose, fissandoci sulle cose buone della vita, quelle che sono allegre, incoraggianti ed edificanti, ci aiuterà a rinnovare le nostre menti. Cosa contempliamo e ascoltiamo ogni giorno? Siamo edificati o, al contrario, alimentiamo la nostra natura peccaminosa? Consideriamo alcune dichiarazioni fatte dallo Spirito di Profezia riguardo ad alimentare pensieri felici e positivi:
“Per avere una salute perfetta, il nostro cuore deve essere pieno di speranza, amore e gioia.”(18)
“Il sentimento di insoddisfazione e la tendenza a lamentarsi provocano continuamente malattie nel corpo e nello spirito. Quando Dio non è presente nella vita degli uomini essi non hanno neppure quella speranza che è un’ancora sicura e ferma per lo spirito. Invece coloro che hanno questa speranza si purificano come Dio stesso è puro e, liberati da ogni preoccupazione, mormorio e scontentezza, non vedono continuamente il male intorno a sé e non si soffermano a meditare su presunte contrarietà. Molti pensano di attraversare un periodo di grandi prove; l’angoscia si legge sui loro volti, sui loro lineamenti. Essi sono inconsolabili e sembrano continuamente preoccupati dagli eventuali problemi.” (19) (1TT, p.183, ediz. 2012)
“Il malato spesso non guarisce perché concentra tutta la sua attenzione su di sé. Molti pensano che tutti debbano avere compassione di loro e aiutarli, mentre ciò di cui hanno più bisogno è pensare meno a se stessi e occuparsi di più degli altri”.(20) (Sulle Orme del Gran Medico, p.140, cap.4, ediz.2000)
“Il coraggio, la speranza, la fede, la simpatia, l’amore, tutte queste cose promuovono la salute e prolungano la vita. Uno spirito felice e allegro è salute per il corpo e forza per l’anima”.(21)
Anche la Parola di Dio ci parla dell’importanza di avere una mente allegra per promuovere la salute mentale e fisica: “Un cuore allegro è una buona medicina” (Prov. 17:22).
Sottomettere i nostri pensieri
Quinto: Abbiamo il dovere, come cristiani, di controllare i nostri pensieri. Abbiamo la chiave della porta della mente e siamo responsabili per il tipo di pensieri che vi entrano. Nessuno può mettere idee e pensieri che non vogliamo; se entrano nella camera della mente è perché lo abbiamo permesso. Si consideri che come è il nostro pensiero, così sarà la nostra mente (Prov. 23:7). Un pensiero impuro, in contrasto con i principi biblici, può lasciare una profonda impressione sulla mente difficile da cancellare.
Quando forziamo la nostra mente ad avere pensieri nobili, puri, elevati, santi, il risultato ci sarà di grande beneficio. Questo tipo di pensieri, per gli uomini che li nutrono fa sì che “…riescono a progredire e le loro energie spirituali si rinnovano. Come una goccia d’acqua che cade dal cielo preannuncia l’arrivo della pioggia, così un pensiero buono ne precede un altro”. (22) (Messaggio ai Giovani, p.142, ediz. 2012)
Se lasciamo che la nostra mente segua il suo corso naturale, lasciandosi trascinare dai propri desideri, siamo perduti. Abbiamo già visto che la nostra natura è peccaminosa e che dobbiamo imparare a disciplinarla. Nella misura in cui possiamo decidere quali cibi mangiare e quali no, possiamo altresì decidere che tipo di pensieri nutrire (Col 3:2; Prov. 19:8; 1 Cor. 2:2). È una questione di disciplina: “I pensieri dovrebbero essere disciplinati ogni giorno e mantenersi al punto come la bussola al polo. Ogni persona dovrebbe avere obiettivi e propositi, e poi fare che ogni pensiero e azione contribuiscano alla realizzazione di ciò che è stato proposto. I pensieri devono essere controllati. Deve esserci una fermezza di propositi per realizzare quanto intrapreso”.(23)
Questo controllo e disciplina dobbiamo ottenerli in collaborazione con lo Spirito Santo, perché non possiamo farlo da soli; chiediamo quindi aiuto ogni giorno al nostro Dio e dirigiamo tutte le nostre energie per raggiungere lo scopo di avere una mente rinnovata che viva per servire Dio e l’umanità.
Conclusione
Una mente che vive in armonia con Dio non può mai essere miserabile e infelice. La felicità mentale non dipende da fattori esterni ma dalla sua condizione spirituale. Quando cerchiamo l’eccellenza morale e vogliamo mettere la nostra vita in ordine con l’aiuto di Dio, siamo nella strada di non conformarci a questo mondo e di essere trasformati mediante il rinnovamento della mente.
Caro lettore ti invito a cercare questo rinnovamento mentale. Dio ti benedica. Amen.
Pastore José V. Giner
Agosto 2016
Riferimenti:
(1) https://www.unodc.org/documents/wdr2015/WDR15_ExSum_S.pdf
(2) https://www.es.amnesty.org/en-que-estamos/temas/pena-de-muerte/
(3) https://www.unodc.org/documents/gsh/pdfs/GLOBAL_HOMICIDE_Report_Ex-Sum_spanish.pdf
(4) La Vanguardia, 24 agosto 1996. http://hemeroteca.lavanguardia.com/preview/1996/08/24/pagina-19/33937549/pdf.html
(5) Dr. Guillermo Menninger, ex direttore di psichiatria dell’esercito americano
(6) WHITE, Elena G. Testimonies Tomo 2, 1885, p. 143.
(7) WHITE, Elena G. Testimonies Tomo 3, 1872, p. 184.
(8) WHITE, Elena G. Mente, Carácter y Personalidad, Tomo 2, p. 395.
(9) Periódico La Vanguardia, 24-8-96. España.
(10) WHITE, Elena G. El Ministerio de Curación. 1905, pp. 78-79.
(11) WHITE, Elena G. Mente, Carácter y Personalidad, Tomo 2, pp. 414-415.
(12) Idem, p. 413.
(13) Idem, p. 420.
(14) WHITE, Elena G. Joyas de los Testimonios, Tomo 3, p. 360.
(15) Selecciones, Enero 1984. Artículo: “Lo que come puede afectar a su cerebro”, p. 47.
(15) Idem, p.48.
(17) WHITE, Elena G. Mente, Carácter y Personalidad, Tomo 2, p. 395.
(18) Idem, p. 415.
(19) WHITE, Elena G. Joyas de los Testimonios, Tomo 1, p. 178.
(20) WHITE, Elena G. El Ministerio de Curación, 1905, p. 193.
(21) WHITE, Elena G. Matutina Dios nos Cuida, p. 51.
(22) WHITE, Elena G. Mensaje para los Jóvenes, 1901, p. 142.
(23) WHITE, Elena G. Matutina Nuestra Elevada Vocación, 1886, p. 114.
